«Lina! Ma sei diventata sorda?». Una cretina. Cretina e scansafatiche. Cretina, scansafatiche e parassita. Che la teneva a fare, una cameriera incapace come quella, se lo chiedeva sempre. Aveva parlato a mezza bocca, Matilde. La zia Matilde – o baronessa, come talvolta qualcuno la chiamava –, Matilde Regalbuto dei baroni Regalbuto Macchia di Castelbello. Il sigarino si stava consumando da solo, sospeso fra due dita rugose e inanellate, mentre una sottile voluta di fumo si spandeva verso l’alto. Era passato solo qualche secondo dal suono del citofono, ma Lina tardava a rispondere, e ciò ravvivava la quasi mai sopita irritabilità della padrona. Dignitosamente assisa su una sedia del soggiorno, si assestò sulla punta del naso gli occhiali ornati di brillantini, il piede della gamba accavallata che oscillava." Clicca qui per la sinossi