In questo breve articolo vi raccontiamo la storia della nostra rivista e i suoi contenuti e vi spieghiamo come inviarci i vostri articoli!
La rivista Kalós: una storia trentennale
Era il
1989
quando
l’ex editore Nicola Sieli, dopo aver fondato la casa editrice, notò che
non esisteva una rivista che parlasse esclusivamente di beni culturali in Sicilia.
Da subito furono
coinvolti
nel progetto alcuni
studiosi e intellettuali palermitani, come
Giacomo Baragli, il primo direttore della rivista e
Franco Grasso, il condirettore.
Nasceva così
Kalós – arte in Sicilia.
Nella storia dell’editoria siciliana nessuna rivista culturale è
durata ben ventiquattro anni, dal 1989 al 2013 senza interruzione.
Elementi caratteristici di Kalós sono stati la
valorizzazione dei beni siciliani e l’inserimento dell’isola
nel contesto dei movimenti artistici e culturali italiani ed europei.
Fin dai primi numeri la rivista si è occupata di
archeologia
e di
restauro, riscoprendo le piccole realtà dei
musei civici e
delle
collezioni private e viaggiando fra
sperduti castelli
e
siti lontani dai percorsi turistici, senza tralasciare
l’attenzione verso l’ambiente e il paesaggio, secondo un intreccio fra natura, storia e cultura.
Cronache, narrazioni, interviste, approfondimenti e riflessioni che hanno fatto di
Kalós un punto di riferimento per i lettori, siciliani e non.
La nuova serie: l’accento sul bello
Dopo sei anni di sosta, nel 2019 la
pubblicazione è ripresa con
cadenza semestrale
e con un
nuovo sottotitolo, “l’accento sul bello”.
Si è voluto esprimere in questo modo il desiderio di estendere il concetto di bellezza, di cui la rivista in passato si è fatta interprete, a ogni suo ambito espressivo.
Non solo quello tradizionale delle arti figurative ma anche del
design, della visione della
natura, del
cinema, del
teatro. In breve, tutto ciò che ci emoziona.
Per noi, questo coincide con la
cultura: così accanto agli articoli più classici/accademici troviamo il racconto della
festa di Sant’Agata a Catania, dal forte sapore folkloristico, e il
contributo di Gaetano Basile, memoria storica della città,
sul primo Natale repubblicano a Palermo; così come il focus sull’Abies nebrodensis
trova posto nello stesso numero in cui si trova l’articolo sulla
storia e l’architettura del castello di Maredolce.
Insomma, il nostro intento è quello di raccontare tutto il bello della Sicilia: dalle innumerevoli
chiese
all’armadio di pietra di Agira, dalla
tradizione della Targa Florio nella pittura
a
progetti culturali come SOU del Farm Cultural Park fino alla
pittura contemporanea di Antonino Nuccio.
Tutto ciò ha dietro una solida convinzione:
la bellezza, sia essa siciliana o alla Sicilia legata,
non ha confini e parla, al pari della musica,
un linguaggio universale.
Questo approccio ha abbracciato tutto il progetto della rivista, compresa la sua veste grafica. Particolarmente apprezzato è stato il concept della
nuova copertina, frutto di un sapiente
montaggio tra due delle
immagini
più rappresentative
degli articoli proposti; nel primo numero, l’unione dell'Annunziata di Antonello da Messina e di un
murales
facente parte del
progetto Pangrel a Palermo.
Chi è il lettore Kalós ?
Da sempre la nostra rivista è un
porto sicuro per gli accademici,
dallo studente universitario in cerca di informazioni per il suo esame
al professore curioso di conoscere le novità della ricerca
nel suo ambito di studi. La presenza del
comitato scientifico serve a tutelare noi e il lettore da informazioni scorrette, che potrebbero andare a inficiare la nostra affidabilità e serietà, fondamentali per una rivista scientifica come la nostra.
Ci sembrerebbe però un errore chiuderci in un mondo esclusivamente specialistico,
da addetti ai lavori; per questo cerchiamo sempre di lasciare spazio anche ai semplici appassionati, cercando di trovare un
equilibrio tra approfondimento scientifico e divulgazione, in linea con i molti programmi culturali di successo che restituiscono al pubblico informazioni storiche preziose con un linguaggio semplice ed efficace.
Sono esempi di questa intenzione, nell’ultimo numero, la
rubrica sull’archeologia subacquea a cura della Soprintendenza del mare e il contributo sul
genio di Palermo, che con un tono irriverente e fuori dagli schemi ci mostra la città dal punto di vista di un piccolo osservatore spesso dimenticato.
Insomma, nella nostra rivista troverete
articoli accademici
così come
articoli più divulgativi, indirizzati a chiunque sia curioso di scoprire
la bellezza che spesso passa inosservata sotto l’occhio di chi la vive ogni giorno e la dà quasi per scontata.
Daremo spazio alle realtà siciliane, alla
storia, al
folklore, alla
cultura, senza mai perdere di vista, ovviamente,
l’arte e l’architettura in senso stretto.
Perché di bellezza il nostro territorio è davvero ricco, basta fermarsi un attimo a osservare. E
con la nostra rivista speriamo di aiutarvi in questo,
fornendovi gli strumenti per
sviluppare uno sguardo sempre più sensibile a tutto il bello che ci circonda e che dobbiamo preservare.
Ci piace pensare all'idea di un percorso da intraprendere insieme, e come coinvolgervi al meglio se non
chiedendovi di essere parte attiva nella progettazione della rivista?
Come inviare il tuo articolo
Per inviare il tuo articolo è indispensabile
seguire alcune semplici regole.
1)
Assicurati della
qualità delle immagini. L’aspetto iconografico è fondamentale per garantire una lettura piacevole e per consentire la funzione esplicativa e di accompagnamento rispetto alla descrizione dell’articolo.
Per questo è imprescindibile che siano
originali,
di alta qualità
e che rispettino certi parametri.
Trovi tutti i dettagli sulla immagini e sull'estensione degli articoli nelle
indicazioni per la rivista.
2)
Cita correttamente le tue fonti. Consulta la nostra
guida per gli autori.
Per assicurare una cadenza regolare, abbiamo fissato la
scadenza
per l’invio dei testi per il numero di giugno al
15 marzo. In casi eccezionali accetteremo l'articolo anche successivamente e, in ogni caso, sarà valutato per il numero di dicembre.