La Zisa restituita
Nel Giugno del 1991 fu aperto al pubblico il Palazzo della Zisa; un mese prima si era svolta la cerimonia dell’inaugurazione e della consegna alla città del monumento: un evento partecipato da una nutrita presenza di autorità e di studiosi ma altresì da una grande folla di cittadini. Diamo di seguito un breve ricordo dell’avvenimento.

Contributo di Vittorio Noto
"…amo pensare che nella Zisa restaurata la verità storica trovi la sua piena conferma più che nell’esplicitazione dei singoli interventi di restauro che, in ogni caso, non devono compromettere lo scrupolo del restauratore:
-la coerenza del messaggio figurativo e l’identità di un’opera architettonica, destinata per sua natura a resistere agli agenti atmosferici ed al deterioramento fisiologico;
- il rinnovamento ed il consolidamento;
rappresentano condizioni irrinunciabili (per la durata nel tempo e nello spazio) delle forme e del significato di un monumento architettonico e cioè: della sua più genuina ed autentica realtà.
Tuttavia diviene pericoloso riproporre la psicologia della progettazione (Viollet le Duc) e quindi strumentalizzare la Storia per mettersi nei panni dei costruttori medievali, magari correggendone gli errori..."
Questi concetti furono espressi dal Prof. Giuseppe Caronia, nel discorso inaugurale pronunciato il 14 Maggio 1991 in occasione della consegna del Palazzo della Zisa alla Presidenza all’Assessorato ai Beni Culturali: erano trascorsi otto secoli dalla sua edificazione e vent'anni dall’inizio del restauro. Il professore esordì rivelando che le fatiche del suo lavoro non furono soltanto materiali: il vasto dibattito culturale e tecnico che accompagnò il crollo ed il progetto di restauro gli aveva richiesto, da protagonista, ogni sua risorsa professionale ed intellettuale. Ricordò anche i grandi dibattiti al capezzale del monumento ferito ai quali parteciparono Baragli, Marconi ed altri intellettuali italiani. Percepiva in quel momento, dopo un impegno ininterrotto, la certezza e la gioia di avere servito con umiltà e dedizione la propria Città e la Storia della sua Architettura.